Negli ultimi vent’anni è gradualmente aumentata da parte di collezionisti asiatici la richiesta di oggetti di antiquariato cinese, tibetano e indiano.
La volontà delle nuove generazioni di imprenditori, appassionati e musei nel voler vedere di nuovo in patria gli oggetti che nel corso dei secoli sono stati esportati o dispersi nel mondo, ha fatto in modo che i valori di questi oggetti subisse un considerevole ed a volte difficoltoso da comprendere aumento di valore.
La prima differenza tra queste opere va fatta tra gli oggetti che sono stati prodotti per il mercato interno cinese e quelli che invece erano destinati già dalla loro realizzazione ad un mercato estero. I primi senza dubbio sono quelli più ricercati e difficili da reperire e che spesso ci sorprendono per i loro risultati nelle aste internazionali.
La porcellana nella cui lavorazione i cinesi si distinguono da diverse migliaia di anni, risulta essere tra i materiali maggiormente amati dal collezionismo, in virtù del fatto a causa della sua precarietà, solo un esiguo numero oggetti sono sopravvissuti nei secoli.